A gennaio 2013 è entrata in vigore la Tares, la nuova tassa sui rifiuti.
L'imposta sostituirà la Tarsu e la Tia e dopo l'Imu si preannuncia come un'altra "stangata" per noi cittadini.
Oltre a coprire i costi del servizio della gestione dei rifiuti con questo balzello gli enti locali copriranno le spese necessarie a garantire i servizi definiti "indivisibili".
Con questo termine ci si riferisce, per esempio, all'illuminazione e alla manutenzione delle strade per i quali non è certo facile trovare un modo equo per ripartire i costi tra i cittadini.
Le nuove tariffe saranno sicuramente più alte di quelle che abbiamo pagato fino ad ora in quanto ci sarà un incremento certo di 30 centesimi di euro al metro quadro e un ulteriore aumento di 10 centesimi facoltativo che potranno gestire direttamente le amministrazioni locali.
A parer nostro l'idea di allocare i costi in base ai metri quadri occupati può anche essere giusta, quello che però noi cittadini dobbiamo pretendere, a maggior ragione dopo un aumento delle imposte, è una corretta e virtuosa gestione del ciclo dei rifiuti.
Non sono più accettabili situazioni nelle quali non si preveda la raccolta differenziata e si punti tutto su discariche ed inceneritori.
La realtà purtroppo continua a consegnarci situazioni di emergenza rifiuti a cui si risponde con soluzioni tampone che non sono frutto di una pianificazione oculata ma che rappresentano un enorme affare per pochi.
Vi sono paesi in Europa per i quali i rifiuti non rappresentano un problema ma una vera e propria risorsa!
Forse saremo degli illusi ma continuiamo a sperare che la situazione cambi anche da noi.
Va sottolineato infatti che l'unico modo per riuscire a far diminuire la Tarsu è ridurre i costi della gestione dei rifiuti e il modo più semplice ed efficace di farlo è differenziare e riciclare.
Un'ultima nota sul recente rinvio della prima rata da aprile a luglio: è bene dire che la Tarsu è comunque entrata in vigore a gennaio, si è solamente rinviato il primo pagamento che verrà recuperato in seguito.
Non ci sembra sinceramente un modo serio di comportarsi ma solo un modo di rimandare un possibile "problema" della campagna elettorale...
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