Da uno studio sulle stoviglie monouso nella ristorazione collettiva in Lombardia si evince come la soluzione migliore sarebbe quella di utilizzare materie prime compostabili.
A tale conclusione si arriva considerando non solo il costo di acquisto dei manufatti ma anche il loro costo di smaltimento e l'impatto ambientale.
Nello studio si sottolinea poi come le amministrazioni pubbliche dovrebbero incentivare l'utilizzo di materie prime compostabili contribuendo così ad una riduzione dei costi di produzione attualmente proibitivi rispetto a quelli delle stoviglie in plastica.
Il dato che ci interessa sottolineare è il confronto dal punto di vista "ambientale" delle due principali materie plastiche utilizzate nella produzione di stoviglie monouso: polipropilene e polistirolo.
Abbiamo già avuto modo di dire che le due materie prime pur derivando entrambe dal petrolio hanno caratteristiche fisiche e quindi proprietà termiche e meccaniche diverse.
Il polistirolo in particolare ha una rigidità maggiore e sopporta temperature leggermente superiori rispetto al polipropilene, quest'ultimo per contro risulta più "gommoso" e quindi meno fragile.
- per ottenere una tonnellata di PP sono necessari 2,7 barili
- per ottenere una tonnellata di PS vengono utilizzati 6,1 barili
Da questo punto di vista quindi è senza dubbio da preferire, tutte le volte che è possibile, il polipropilene.
Teniamo sempre a mente che l'obiettivo deve essere quello di arrivare ad avere prodotti monouso che abbiano un impatto ambientale minimo e che al termine della loro vita utile non rappresentino un problema o un pericolo ma una risorsa! (processo di compostaggio)