Da qualche tempo è stato proposto sul mercato un nuovo tipo di borraccia realizzata in materiale biodegradabile.
La resina è prodotta da un'azienda italiana (Api) e rispetta le norme europee EN 13432 e EN 14995, quelle, per essere più chiari, che recentemente anche il nostro paese ha stabilito come le uniche in grado di definire una materia prima come bio.
Le borracce sono prodotte da un'azienda portoghese (Polisport) utilizzando i tradizionali impianti produttivi destinati alla plastica.
Come nel caso delle posate e stoviglie bio i vantaggi derivanti dall'utilizzo di materie prime rinnovabili sono molteplici e ampiamente trattati nel nostro blog.
Crediamo però che i due mercati abbiano "dimensioni" notevolmente diverse e perciò a parer nostro l'iniziativa potrebbe essere importante per sensibilizzare un pubblico sempre più vasto alle tematiche ecologiche.
Lo studio di nuove applicazioni e di nuovi materiali permette poi di proseguire quel lavoro di ricerca e sviluppo che, soprattutto in un periodo crisi come questo, può assicurare al nostro paese occupazione e un vantaggio competitivo in un settore che in futuro sarà sempre più strategico.
Guida completa alle Posate Biodegradabili: utilizzo, caratteristiche, confronto con quelle in plastica, dove e come acquistare, migliori prezzi e produttori.
10 giugno 2012
9 giugno 2012
Gli Italiani e le bottiglie d'acqua
Non c'è che dire, agli italiani piace consumare l'acqua minerale in bottiglia!
Anche nel 2011 il nostro paese, con 196 litri per abitante, si è confermato il primo paese in Europa e il terzo nel mondo dietro Arabia Saudita e Messico.
Complessivamente in Italia sono state consumate 6 miliardi di bottiglie di plastica!!
Ci chiediamo onestamente quanti consumino acqua in bottiglia per necessità (acqua della rete pubblica non potabile o con cattivo sapore) e quanti invece lo facciano solo per abitudine o perchè spinti da campagne pubblicitarie.
Oltre all'aspetto economico (il costo dell'acqua in bottiglia è sproporzionato rispetto a quella del rubinetto...) vogliamo qui sottolineare l'inquinamento associato.
Abbiamo detto del numero spropositato di bottiglie di plastica usate: pensate al consumo di energia e risorse necessario alla loro produzione e alla quantità di rifiuti che comportano.
Il trasporto delle bottiglie poi, che solitamente avviene su camion produce ulteriore inquinamento atmosferico e problemi di traffico.
Esistono in commercio delle piccole "macchine" che collegate con la rete di casa sono in grado di fornire acqua liscia, gassata e a diverse temperature depurandola da quel fastidioso sapore di cloro che molte volte caratterizza l'acqua dei nostri rubinetti.
Una soluzione meno costosa è rappresentata dalle caraffe filtranti di cui abbiamo già parlato e che se utilizzate in maniera corretta (sostituzione dei filtri a carboni attivi secondo i tempi consigliati) garantiscono un prodotto di qualità con un investimento modesto.
Vogliamo riportare in conclusione i dati relativi alla bella iniziativa delle case dell'acqua: stazioni che erogano gratuitamente acqua depurata, distribuite nella provincia di Milano.
Sono presenti, capoluogo escluso, 81 postazioni che erogano mediamente 2500 litri d'acqua al giorno che hanno permesso nel 2011 un risparmio di più di 32 milioni di bottiglie in plastica.
Speriamo in futuro queste iniziative si diffondano sempre più in modo da riuscire a modificare le abitudini dei nostri concittadini. Certo bisogna considerare gli enormi interessi legati al settore delle acque minerali e le pressioni che tali aziende sono in grado di esercitare....
Anche nel 2011 il nostro paese, con 196 litri per abitante, si è confermato il primo paese in Europa e il terzo nel mondo dietro Arabia Saudita e Messico.
Complessivamente in Italia sono state consumate 6 miliardi di bottiglie di plastica!!
Ci chiediamo onestamente quanti consumino acqua in bottiglia per necessità (acqua della rete pubblica non potabile o con cattivo sapore) e quanti invece lo facciano solo per abitudine o perchè spinti da campagne pubblicitarie.
Oltre all'aspetto economico (il costo dell'acqua in bottiglia è sproporzionato rispetto a quella del rubinetto...) vogliamo qui sottolineare l'inquinamento associato.
Abbiamo detto del numero spropositato di bottiglie di plastica usate: pensate al consumo di energia e risorse necessario alla loro produzione e alla quantità di rifiuti che comportano.
Il trasporto delle bottiglie poi, che solitamente avviene su camion produce ulteriore inquinamento atmosferico e problemi di traffico.
Esistono in commercio delle piccole "macchine" che collegate con la rete di casa sono in grado di fornire acqua liscia, gassata e a diverse temperature depurandola da quel fastidioso sapore di cloro che molte volte caratterizza l'acqua dei nostri rubinetti.
Una soluzione meno costosa è rappresentata dalle caraffe filtranti di cui abbiamo già parlato e che se utilizzate in maniera corretta (sostituzione dei filtri a carboni attivi secondo i tempi consigliati) garantiscono un prodotto di qualità con un investimento modesto.
Vogliamo riportare in conclusione i dati relativi alla bella iniziativa delle case dell'acqua: stazioni che erogano gratuitamente acqua depurata, distribuite nella provincia di Milano.
Sono presenti, capoluogo escluso, 81 postazioni che erogano mediamente 2500 litri d'acqua al giorno che hanno permesso nel 2011 un risparmio di più di 32 milioni di bottiglie in plastica.
Speriamo in futuro queste iniziative si diffondano sempre più in modo da riuscire a modificare le abitudini dei nostri concittadini. Certo bisogna considerare gli enormi interessi legati al settore delle acque minerali e le pressioni che tali aziende sono in grado di esercitare....
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